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da Google voce: Capogrossi design"

DEEPS Design - profondità progettuali.

Design and Evolution ofExperimentalPrototypesSuggested.

Experimental Experience and Evolution of Platforms Subjects -Project Prototypes/Serial Product & web-communication strategy - crowdsourcing Design.

Progetto sperimentale di interoperabilità di ricerca e didattica di Data-Design condotto attraverso innovativi scenari e forme di organizzazione dei processi di apprendimento interattivo e collettivo.
PROGETTI, SPERIMENTAZIONI E PROTOTIPI CON DIFFERENTI MATERIALI - Laboratorio Design, Progetti sperimentali, Prototipizzazione, Comunicazione - crowdsourcing design - modalità progettuali con utilizzo di piattaforme creative INTERACTIVE SYSTEM TO EVOLUTION OF CREATIVE PLATFORMS -

deepsdesignbycp@gmail.com

DEEPS DESIGN by Cecilia Polidori - http://deeps-design.blogspot.it

DEEPS DESIGN 1 by Cecilia Polidori - http://deepsdesign1.blogspot.it

DEEPS DESIGN 2 by CeciliaPolidori - http://deepsdesign2byceciliapolidori.blogspot.it
DEEPS DESIGN 3 by Cecilia Polidori - http://deepsdesign3byceciliapolidori.blogspot.it
DEEPS DESIGN 4 by CeciliaPolidori - http://deepsdesign4byceciliapolidori.blogspot.it
DEEPS DESIGN 5 by Cecilia Polidori -http://deepsdesign5byceciliapolidori.blogspot.it
DEEPS DESIGN 6 by Cecilia Polidori - http://deepsdesign6byceciliapolidori.blogspot.it

Laboratorio Design, Progetti sperimentali, Prototipizzazione, Comunicazione.

La realizzazione di un Laboratorio di Design - DEEPS Design atto a fornire spazi e strumenti per l’elaborazione, variazione e controllo di manufatti sperimentali e la possibilità di elaborare prototipi e componenti seriali e o strutturali inseribili nella realtà produttiva costruttiva.

I materiali come la carta, la ceramica, la plastica, il legno, offrono un ampio spettro di variazioni e possibilità di sperimentazione progettuale e di studio e, inoltre, quali fonti sostenibili di materia di recupero, possibilità di riutilizzo e riciclo.

domenica 11 novembre 2012

x identificaz.

Questa è una delle immagini più importanti di tutti i tempi, ritrae infatti il primo sbarco dell’uomo sulla luna, avvenuto il 21 luglio 1969. Nel 2012 questa famosa immagine viene rielaborata da Giusy Fazio. Accanto ad Armstrong, infatti appaiono degli oggetti di design creati dall’architetto olandese,esponente importante del movimento De stijl ,Thomas Rietveld. Tra le mani Armstrong stringe un modello di Red Blue Chair. Questa sedia è l’esemplificazione della ricerca di funzionalità e di trasparenza ma anche della positività trasmessa dai colori primari e dall’insieme di linee geometriche che compongono il risultato finale http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.it/2012/01/la-red-blue-chair.html .  La Red Blue Chair appare nell’immagine in due versioni una originale, e l’altra  versione interamente in legno. L’altra sedia presente sulla superficie lunare è la Berlin  chair , che venne progettata per il padiglione olandese all’esposizione di Berlino http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.i t/2012/01/berlinchair-1923-intornoal-1923.html ,da qui deriva infatti il suo nome. Con la creazione di questa sedia, Rietveld introduce nei suoi progetti due elementi importanti, cioè la simmetria e l’utilizzo dei pannelli piani . E’ realizzata in faggio laccato in nero, grigio e grigio medio. Gli elementi tradizionali - gambe, braccia, seduta e schienale - sono stati abbandonati in favore di un sistema di piani interconnessi, in modo asimmetrico equilibrato, ed il bracciolo è abbastanza ampio per servire come una tabella. http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.it/2012/03/asimmetrie-e-geometrie-la-berlin-chair.html.  Inizialmente questa sedia doveva essere dipinta in diverse sfumature di grigio. Questo inverte lo sviluppo della Red-Blu Chair, che ha avuto inizio, nel 1918, come una sedia di legno non verniciato, e che ha acquisito il suo schema di colori famoso nel 1923.  Anche la Berlin chair appare in due versioni una classica e l’altra totalmente bianca. Rietveld affermava che:
 La sedia fu costruita con lo scopo di dimostrare che con semplici pezzi lavorati a macchina era possibile fare qualcosa di bello, una creazione spaziale“ .
                                                                                                         Caterina Iannazzo                             

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