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esiti

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da Google voce: Capogrossi design"

DEEPS Design - profondità progettuali.

Design and Evolution ofExperimentalPrototypesSuggested.

Experimental Experience and Evolution of Platforms Subjects -Project Prototypes/Serial Product & web-communication strategy - crowdsourcing Design.

Progetto sperimentale di interoperabilità di ricerca e didattica di Data-Design condotto attraverso innovativi scenari e forme di organizzazione dei processi di apprendimento interattivo e collettivo.
PROGETTI, SPERIMENTAZIONI E PROTOTIPI CON DIFFERENTI MATERIALI - Laboratorio Design, Progetti sperimentali, Prototipizzazione, Comunicazione - crowdsourcing design - modalità progettuali con utilizzo di piattaforme creative INTERACTIVE SYSTEM TO EVOLUTION OF CREATIVE PLATFORMS -

deepsdesignbycp@gmail.com

DEEPS DESIGN by Cecilia Polidori - http://deeps-design.blogspot.it

DEEPS DESIGN 1 by Cecilia Polidori - http://deepsdesign1.blogspot.it

DEEPS DESIGN 2 by CeciliaPolidori - http://deepsdesign2byceciliapolidori.blogspot.it
DEEPS DESIGN 3 by Cecilia Polidori - http://deepsdesign3byceciliapolidori.blogspot.it
DEEPS DESIGN 4 by CeciliaPolidori - http://deepsdesign4byceciliapolidori.blogspot.it
DEEPS DESIGN 5 by Cecilia Polidori -http://deepsdesign5byceciliapolidori.blogspot.it
DEEPS DESIGN 6 by Cecilia Polidori - http://deepsdesign6byceciliapolidori.blogspot.it

Laboratorio Design, Progetti sperimentali, Prototipizzazione, Comunicazione.

La realizzazione di un Laboratorio di Design - DEEPS Design atto a fornire spazi e strumenti per l’elaborazione, variazione e controllo di manufatti sperimentali e la possibilità di elaborare prototipi e componenti seriali e o strutturali inseribili nella realtà produttiva costruttiva.

I materiali come la carta, la ceramica, la plastica, il legno, offrono un ampio spettro di variazioni e possibilità di sperimentazione progettuale e di studio e, inoltre, quali fonti sostenibili di materia di recupero, possibilità di riutilizzo e riciclo.

contributo 7a Lezione: Antonella Federica Papalia

Papalia Antonella Federica 
CONFERMATO:
LA RIPRODUZIONE COME FORMA DI CONOSCENZA: Il gioco dei sedici animali
intervento a Lezione n 7 del 14 3 2013
il pdf è su Materiale didattico nella pagina specifica del sito d'ateneo
LA RIPRODUZIONE COME FORMA DI CONOSCENZA: Il gioco dei sedici animali, di FEDERICA A. PAPALIA ex allieva, pdf intervento a Lezione n 7 del 14 3 2013 (dispensa)
Icona dell'estensione dell'allegato
Salve Prof.,
Le sto allegando il pdf di un ppt che ho elaborato a supporto del mio intervento. Infatti, come leggerà, mi piacerebbe parlare ai colleghi dell'importanza del "rifare per imparare", descrivendo il mio kit dei 16 animali (creato proprio per questo motivo) e commentando brevemente le mie esercitazioni dello scorso anno che si sono mosse sullo stesso principio, precisando poi che nel caso del HMB e dei pack si è andati oltre, personalizzandoli con un nostro progetto... insomma raccontare come, per dirla alla Mari, si è passati dal progetto improprio al progetto effettivoCosa ne pensa? Crede che ai ragazzi possa interessare un intervento del genere? 
Le auguro un buon fine settimana, un abbraccio
fp
P.s.: volevo ringraziarLa per tutto il lavoro che ha fatto (banner, link, foto, ecc...). Grazie!

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Per la 7a Lezione, 14 marzo, stiamo preparando un intervento di un'altra ex allieva:
FEDERICA ANTONELLA PAPALIA.
la sua scheda-profilo è nel bannner:



Berlin Chair: esempio di design artigiano

Gerrit Thomas Rietveld è uno dei principali esponenti del Neoplasticismo, un movimento artistico che nasce intorno al 1914. Egli  si ispira molto  alle idee elaborate dal pittore Piet Mondrian applicandole al tridimensionale, creando così architetture dinamiche per mezzo di superfici asimettriche e sfalsate. Rietvield nella sua produzione architettonica trasforma tutto in lastre orizzontali e verticali che ricomposte tra loro generano un nuovo concetto d’involucro e bucatura facendo scomparire così la gerarchia tra le parti.
Durante la sua vita Rietveld si dedicò sopratutto alla produzione di arredi e mobili,  attraverso i quali dimostrò la possibilità di un’organizzazione architettonica aperta. L'asimmetria e la costruzione con superfici, elementi che lo contraddistinguono, vengono perfettamente sintetizzati nella famosa Berlin chair.
La Berlinese è stata progettata appositamente per la sala espositiva di Rietveld e Huszar a Berlino nel1923. Questa sedia asimmetrica (il cui primo  progetto risale al 1923) è ora realizzata secondo il suo ultimo disegno. Il materiale che utilizza è legno di quercia di altissima qualità che viene poi dipinto con i colori nero, grigio e bianco.
“Il progetto deve essere semplice e pensato con le mani”
                                                                                                                                  Gerrit Rietveld
Infatti la ricerca architettonica di Rietveld si basava sulla sperimentazione, e proprio da questa sperimentazione sono partita per comprendere la costruzione della Berlinese.

Perciò comincio ad osservare e studiare un celebre quadro di Mondrian, pittore che ha influenzato molto la produzione di Rietveld. Da questo passo alla Berlinese, scomponendo, analizzando e ricomponendo gli otto elementi  di cui è costituita.      
Per verificare il corretto dimensionamento degli elementi dalla carta passo al digitale. Progetto il modello tridimensionale della sedia.
Una volta analizzato e conosciuto l’oggetto, il passo successivo è quello della costruzione.
Bibliografia di riferimento
K. FramptonStoria dell’architettura moderna, 4° ediz., Zanichelli, Bologna 2008, cap. 16 pag. 164
Link immagini Casa Schroder



lunedì 16 gennaio 2012


Packaging di…soggetti e sequenze

Per realizzare il mio packaging, oggetto della prima esercitazione ( vedi sito specifico delle "Lezioni di design"-Twice Design Lessons:cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 4,1° esercitazione), tra i materiali  messi a disposizione utilizzo le Carte da disegno di Enzo Mari.
 Le Carte da disegno sono una serie di libri-gioco, cinque in totale, pubblicata negli anni settanta. Esse consistono in lunghe strisce che accennano, con appunti visivi disegnati dall’autore, a racconti, sequenze, sogni, volti, viaggi, paesaggi e così via...  Lo scopo di questi libri è appunto dare la possibilità ad ogni bambino di poter far sua ogni storia, prendendo spunti, continuando o reinventando tutto attraverso i propri disegni. Perciò riproduco, come se fossero le sequenze di un’unica  pellicola, i  personaggi e gli oggetti disegnati da Mari.             
Studiando e realizzando l’anello/packaging comprendo sempre più il significato e l’obiettivo di questa collezione, perciò sulla scia di quanto detto precedentemente decido di raccontare anch’io una storia con il mio portarotoli.
Racconterò Enzo Mari, o meglio racconterò sessant’anni di idee e di progetti per difendere un sogno e lo farò disegnando sequenza dopo sequenza i progetti e gli oggetti che l’hanno reso celebre ma anche gli schizzi con cui lo stessodesigner rappresenta le fasi della sua vita.
Ecco il portarotoli cinematografico

“ Perché progettare è come navigare: si impara a farlo seguendo la linea della costa e tenendola come riferimento, ma sognando di attraversare l’oceano è probabile che qualcuno scopra una nuova rotta.”
Enzo MARI, 25 modi per piantare in chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz, pg. 171
Link di riferimento Carte da disegno:



lunedì 30 gennaio 2012

The ceramic handmade book

Ettore Sottsass è stato uno dei più noti protagonisti del Design Italiano. A Sottsass è riconosciuta l’invenzione di un linguaggio originale, rivoluzionario, con cui si è posto di fronte al tema della progettazione, influenzando il gusto del proprio tempo. Una presa di posizione filosofica e poetica percorre tutto il suo lavoro di architetto, designer, pittore, ceramista, fotografo, scrittore,  esprimendo, a dispetto del suo carattere, un estrema vivacità e fantasia.
“A volte dipingevo tempere, un po’ per curiosità, un po’ per Spazzapam, ma soprattutto perché sono sempre stato affascinato dai colori”
Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz. Adelphi, Ottobre 2010 - pag 227
Infatti Sottass fin da piccolo ha dimostrato un particolare interesse per i colori, colori che rendevano ai suoi occhi il mondo un posto bellissimo. La sua capacità di usare il colore come elemento fondante della propria espressione ha dato vita alle sue architetture, ai mobili Memphis e alla celebre, rossa, macchina da scrivere “Valentine”.

Studiando Sottsass e la sua produzione sono rimasta particolarmente colpita dalle sue ceramiche, oggetti che appunto dimostrano quanto detto prima. Alla ceramica, Sottsass, si avvicina negli anni cinquanta-sessanta, "quando un signore americano, Irving Richards, che faceva fare ceramiche alla fabbrica Bitossi di Montelupo..." gli chiede di realizzare dei disegni per piatti, portafrutta, vasi, ecc.. Inizia, così ad apprenderne le tecniche di lavorazione, modellazione e cottura di questa materia interessante grazie ad Aldo Londi, diretttore artistico dell’intero progetto. I segni e i disegni che rivestono le superfici sembrano voler ricostruire l’essenza magica e misteriosa che appartiene alle simbologie delle culture antiche. A questo scopo usa però colori accesi, forti, accostati in maniera audace; sono i colori che meglio rappresentano l’icona del “Design Italiano”: solare, positivo, calato nella gioia di vivere.
 Parlando delle sue ceramiche, è inevitabile non parlare degli smalti che utilizza per  decorarli. Infatti la tecnica dello smalto, sperimentata casualmente per un’errata cottura,  è particolarmente complessa e preziosa  e per questo inadatta alla produzione industriale di oggetti di design. Sottsass ama le qualità materiche dello smalto che ben si prestano alla sua ricerca formale. L’intrinseca natura vetrosa del materiale dà una consistenza fisica alle superfici, irregolarmente spesse ma lisce e lucide, e offre la possibilità di usare campi di colore puri e straordinariamente vividi. Nei vasi di Sottsass lo smalto è esaltato per contrasto anche in superfici di legno o di rame.
Da questa mia  “scoperta”, per realizzare la pelle del mio handmade book, oggetto della terza esercitazione (http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/ ) assegnataci dalla Prof. Cecilia Polidori, scelgo proprio le ceramiche e gli smalti di Sottsass.
Project Documentation
Per creare la struttura dell’oggetto faccio riferimento agli schemi diAntonio Gerace (vedi sito http://antoniogeracedesignallievo.blogspot.com/p/project.html) e su questi progetto la pelle del mio handmade book.
Essendo anche un porta CD per la pelle delle tasche esterne uso due tondi in smalto su rame che Sottsass realizza per la Galleria “Il Sestante”, inagurata nel 1958. E dalla  fusione delle fantasie di questi, creo il motivo della parte superiore del rivestimento interno-esterno  e il retro dello schema pieghevole.
Una volta completata la pelle del mio handmade book sul computer passo subito al tridimensionale.  Osservando le fasi del primo prototipo realizzato da Antonio Gerace,  per realizzare la struttura riutilizzo  il cartoncino rigido di un album da disegno dello spessore di 1 mm circa. Dopo aver disegnato e ritagliato la sagoma della struttura ,incollo gli schemi precedentemente stampati e ritagliati.
Aspettando che la colla  asciughi completamente, mi occupo dello schema piegovole. Perciò ritaglio le stampe e le assemblo secondo la tecnica del Kirigami. Subito dopo realizzo i fogli degli appunti che incollo alla schema pieghevole con una semplice linguetta.
Procedo con l’incollare le tasche esterne alla struttura principale e all’interno, invece, inserisco  delle guide per il sistema pieghevole. Ed ecco il mio handmade book .
The ceramic handmade book
“Io non credo di aver inventato niente, ho proposto un modo di essere”
Ettore Sottsass
Riferimenti sulla produzione di Sottsass:
Link immagini:

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