e tralascio la scivolata fuori tema, che capita a tutti, sull'aggiungere un'improbabile seconda locandina, nemmeno in elenco, dal titolo "La ricerca continua!!! / Esplorando la nuova superficie scoperta si sono rinvenuti altri oggetti unici appartenenti al mondo del design che possiamo osservare in quest’altro documento fotografico!!" e che non avevo commentato, poiché c'era ben altro su cui iniziare.
e poi? poi niente, ah! sì alcuni dati sullo sbarco da cui la foto originale che, quindi, aggiunge onde, non si sa mai, evitare equivoci?
Il post è peggiorato quindi. il concetto di oggetti ritrovati sulla Luna è sparito e al suo posto ora abbiamo un design lunare con i punti di esclamazione !! quindi gli oggetti di design terrestre è decaduto a favore di cosa?
cp
La missione Apollo 11 fu la prima a portare un essere umano sulla superficie della Luna, questa è una delle immagini che ha cambiato il mondo e che ha segnato un’epoca. La foto ritraeNeil Amstrong, uno dei tre astronauti statunitensi che a bordo dell’Apollo 11, il 20 luglio del 1969, conquistarono la superficie lunare. ( http://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_11)
Tra questi ,presenti nell’immagine :
- la sedia ‘’Red and Blue’’, simbolo del movimento De Stijl e realizzata da Rietveld, nella versione del 1918-23, 1973,con una struttura in faggio tinto all'anilina ebano con schienale, seduta e terminali laccati in rosso vermiglione, blu oltremare e giallo cromo cm 60 x 84 x 86 nella versione definitiva; e in quella del 1917-18, che rappresenta la prima versione in legno di quercia, non dipinta. Quest’ultima versione è stata reinterpretata lo scorso anno dall’allievo Giancarlo Ferrante dell’a.a 2011/2012(http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.it/2012/01/realizzazione-di-una-red-and-blue-in.html) . Le dimensioni presentano la sezione del listello di cm 3,3 ed aveva ai lati, o fianchi, 2 assi e fu prodotta da Cassina di Meda 1971- 73 su licenza internazionale (http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.it/p/appunti-lezione-5-2-esercitazione.html)
- e la ‘Berlin Chair’’ del 1923 ,sempre di Rietveld, presente nelle due colorazioni in bianco,rielaborazione dello studente Giuseppe Santoro(http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.it/2012/03/white-berlin-chair-la-berlin-chair.html),e nella versione originale in un blu notte quasi nero, grigio chiaro e bianco ghiaccio. Presenta uno schienale che prosegue oltre l'appoggio ed arriva fino a terra andando ad anticipare i moderni scrittoi, con un bracciolo molto largo per poter scrivere. La sedia era stata creata per una sala espositiva presso la “Berlin Art Exhibition”, tenutasi a Berlino, su richiesta dell’ artista Vilmos Huszar; da qui l’origine del suo nome. Con la sua realizzazione Rietveld introduce due nuovi elementi formali nei suoi progetti di mobili, ovvero l’asimmetria e la costruzione con pannelli piani. I suoi elementi, il grande pannello nero, che serve sia come schienale sia come “gamba” posteriore, l’ampio bracciolo orizzontale nero, supportato da un pannello leggermente più stretto da sostegno bianco, e l’altro pannello grigio, laterale verticale, anticipano le forme di casa Schroder a Utrecht completata nell’anno successivo.
Elisabetta Arena
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